DAE, cos’è.
Il Defibrillatore semiAutomatico Esterno (DAE) è uno strumento in grado di erogare una scarica elettrica.
È costituito da un accumulatore di energia elettrica che può essere rilasciata attraverso un cavo ad esso collegato dotato alla sua estremità di placche adesive che devono essere applicate al torace della vittima.

DAE principi fisiologici.
Il principio fisiologico sul quale si basa l’efficacia del DAE è legato al fatto che uno degli effetti che la corrente elettrica produce sul corpo umano è il fenomeno della tetanizzazione.  Esso si verifica quando l’impulso elettrico che raggiunge le cellule nervose ha intensità e durata tale (superiore a 10 milliampere per le donne ed a 15 milliampere per gli uomini), da creare un potenziale d’azione, vale a dire modificazioni delle cellule nervose che determinano una contrazione muscolare. In questo caso tutte le cellule muscolari si contraggono simultaneamente senza possibilità di rilasciarsi (tetania) finchè perdura lo stimolo elettrico, per portarsi alla condizione di riposo solo alla fine della scarica stessa.

Fisiologica cardiaca.
Il cuore è un muscolo involontario, cioè un muscolo la cui contrazione e rilasciamento non dipendono dalla volontà soggettiva. Il cuore è un muscolo striato, cioè un muscolo costituito da miocellule separate l’una dall’altra.
Il cuore ha una struttura di connessione tra cellule chiamata sincizio: la trasmissione di un impulso da una cellula all’altra è rapido. La contrazione ed il rilasciamento permettono l’espulsione del sangue e il successivo riempimento.
La contrazione di tutte le cellule avviene quasi simultaneamente per permettere tale attività.
Ogni cellula ha una membrana che ha una carica elettrica. Quando arriva uno stimolo elettrico la carica elettrica si modifica e questo determina la contrazione.
L’impulso elettrico che determina la contrazione delle cellule arriva ad esse quasi simultaneamente grazie alla presenza di cellule deputate a tale funzione che formano dei fasci che attraversano il cuore (fasci atriali e atrio-­ventricolari)
L’impulso elettrico che determina la contrazione del cuore si genera automaticamente in un punto dell’atrio destro dove ci sono cellule che hanno una membrana che permette un lento passaggio di elettroliti che provoca ritmicamente il raggiungimento di una variazione di carica elettrica della membrana tale da provocare la contrazione.
La funzione di pompa del cuore è conservata fintanto che le cellule di contraggono quasi simultaneamente e, dopo un breve periodo, si rilasciano per permettere il riempimento del cuore.

Problematiche risolvibili con l’uso del defibrillatore.
La funzione di pompa del cuore può diventare insufficiente per molteplici motivi, uno di questi, che si caratterizza per la rapidità di insorgenza, è legato alla mancanza di sincronizzazione della contrazione delle cellule cardiache.
In tali situazioni il DAE può risolvere con efficacia la perdita di funzione di pompa del cuore.

  1. Arresto di circolo (arresto cardiaco) da fibrillazione ventricolare (FV).
    La FV è la alterazione finale di molte patologie cardiache e non, acquisite o ereditarie, anche misconosciute, che determinano una rapida ed inattesa alterazione della normale e sincrona attività elettrica e quindi meccanica del cuore. Questa alterazione si può quindi verificare anche in cuori apparentemente sani e a volte anche sani e anche in soggetti giovani.
    La FV è una aritmia ventricolare totalmente desincronizzata, in cui le cellule miocardiche si contraggono e si rilasciano senza nessuna coordinazione con le altre e ciò determina un immediato arresto del circolo cardiaco non avendo più il cuore una funzione di pompa ma solo movimenti non finalizzati.
  2. Arresto di circolo (arresto cardiaco) da tachicardia ventricolare (TV).
    Molto meno frequentemente, per gli stessi motivi di cui alla FV, si può rilevare una TV (senza polso).
    La TV è una aritmia ventricolare parzialmente sincronizzata, in cui le cellule miocardiche, pur contraendosi in modo parzialmente sincronizzato, a causa dell’alta frequenza di contrazione (oltre 220 battiti al minuto) non permettono un adeguato riempimento al cuore e quindi determinano un arresto di circolo (mancanza di polso).
  3. Alterazioni del circolo che non determinano un arresto dello stesso ma una alterazione significativa delle sue funzioni (instabilità emodinamica) -­  Tachicardia Ventricolare, Flutter atriale, Fibrillazione atriale, Tachicardie sopraventricolari.
    In tali aritmie il defibrillatore è lo strumento più efficace per rapidità di azione e per raggiungimento dell’organo da trattare in tali condizioni.
  4. Aritmie cardiache che non determinano una significativa alterazione emodinamica, da trattare in elezione.
    In alcune aritmie cardiache, anche se il trattamento non è urgente, è possibile trattare il paziente con una defibrillazione elettiva in alternativa a terapia farmacologica, ad esempio in caso di Flutter atriale.
     

Bibliografia
1. 2010 International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care Science with Treatment Recommendations. Resuscitation, 2010; 81s:e1-­Âe330. (Documento di Consenso ILCOR).
2. European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2010. Resuscitation, 2010; 81:1219-­1451. (Linee Guida ERC).
3. 2010 American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care. Circulation 2010; 122:S640-­S946. (Linee Guida AHA).


TESTO A CURA DEL DOTT.ANDREA SIMONI – DIRETTORE SANITARIO, REGIONE SARDEGNA, DELLA CROCE ROSSA ITALIANA.

 

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